La sequenza delle manovre di BLSD

person Posted By: Michele Dartizio list In: Defibrillatori News On:

Prima di soccorrere la probabile vittima di un arresto cardiaco improvviso occorre accertarsi di operare in condizioni di sicurezza ambientale, per non mettere a rischio anche la nostra incolumità. Accertati dunque che nell’ambiente non vi sia fumo, gas, pericolo di folgorazione o di incendio, ecc Successivamente, la prima cosa da chiedersi intervenendo su una persona probabile vittima di arresto cardiaco improvviso deve essere: è COSCIENTE? Per capire questo la scuotiamo per le spalle e la chiamiamo ad alta voce. Se la persona non si muove e non risponde e non c’é nessuno accanto a lei, chiama aiuto per accelerare i soccorsi e poter poi chiamare il 118. Nel soggetto non cosciente le vie aeree sono ostruite dalla lingua che cade all’indietro a causa del rilasciamento muscolare.

La prima cosa da fare in un soggetto che ha perso coscienza è aprire le vie aeree: spingi indietro la testa appoggiando una mano sulla fronte e con due dita dell’altra mano solleva il mento, mentre effettui questa manovra esegui un rapido controllo della cavità orale per evidenziare eventuali corpi estranei visibili. Le dentiere devono essere rimosse solo se dislocate.


Dopo aver provveduto alla pervietà delle vie aeree, occorre sapere se la vittima respira. Per fare questo, mantenendo il capo del soggetto esteso ed il mento sollevato, avvicinati al suo viso, guarda se il torace si alza e si abbassa, ascolta se ci sono rumori respiratori e senti se si percepisce il passaggio di aria dalla bocca. Devi eseguire questa valutazione (promemoria: Guarda Ascolta Senti = GAS) per dieci secondi. Se la vittima respira normalmente ma non è cosciente ponila in posizione laterale di sicurezza e chiama o fa’ chiamare il 118; ricorda: questa posizione può essere pericolosa se la vittima ha subito un trauma. Se l’attesa di aiuti si prolunga, cambia lato ogni 30 minuti per evitare lesioni e controlla che la vittima continui a respirare. Se la persona non respira normalmente fa’ chiamare il 118 e fa’ portare il DAE, se sei solo allontanati e va’ a chiamare il 118. Chi allerta la Centrale Operativa 118 dovrà rispondere a tutte le domande dell’operatore (in particolare fornendo informazioni esatte sul luogo dell’evento) e non dovrà riagganciare fino a che l’intervista non sarà terminata.
Allertati i soccorsi, inizia la RCP (Rianimazione cardio polmonare). Inizia con il massaggio cardiaco che ti consente di far circolare il sangue: con le braccia perpendicolari al torace poni la parte prossimale del palmo della tua mano al centro del torace della vittima, sovrapponi l’altra mano ed esegui 30 compressioni sullo sterno della profondità di 4-5 centimetri, alla frequenza di 100 compressioni al minuto. È necessario che il paziente sia disteso in posizione supina su una superficie dura. Dopo le 30 compressioni esegui due insufflazioni della durata di 1 secondo controllando che il torace si sollevi. La ventilazione bocca-bocca si esegue mantenendo il capo esteso ed il mento sollevato. Stai a fianco della vittima e appoggia la tua bocca bene aperta sulla bocca della vittima, mentre gli tieni il naso chiuso pinzando con due dita le narici, insuffla aria osservando che il torace si sollevi. Quindi staccati permettendo l’espirazione ed osserva che il torace si abbassi. L’insufflazione deve essere lenta e graduale, viene ripetuta due volte. Non sono descritti casi di trasmissione di HIV attraverso le manovre di respirazione boccabocca, sono invece descritti isolati casi di trasmissione di TBC e di SARS. È pertanto opportuno per i soccorritori utilizzare sistemi di barriera che garantiscano nei confronti della trasmissione di tali malattie. L’utilizzo di una maschera tascabile ti permette di eseguire la ventilazione artificiale senza entrare in contatto diretto con la vittima. Continua alternando 30 compressioni e 2 insufflazioni fino a che non è disponibile il DAE. Se hai problemi ad eseguire le ventilazioni (non ci riesci, non hai mezzi di protezione), continua a massaggiare senza interrompere, fino all’arrivo del DAE.
Se disponi di DAE hai ancora la possibilità di salvare il soggetto in arresto cardiaco. Usalo subito! Accendi il DAE. Collega le piastre adesive al torace del soggetto, dopo averlo asciugato se necessario. La posizione delle piastre deve essere: una sotto la clavicola destra, l’altra sulla parete laterale sinistra del torace all’altezza del capezzolo. Esse ti permettono di defibrillare la vittima senza toccarla e stando a distanza di sicurezza dal suo corpo. Il DAE analizza il ritmo cardiaco: in questa fase nessuno deve toccare o avvicinarsi al paziente per evitare che vibrazioni o movimenti interrompano l’analisi o interferiscano con essa. L’apparecchio in questi casi ci obbligherebbe a ripetere l’analisi, perdendo tempo prezioso. Se il DAE consiglia la scarica, fai allontanare tutti, ordinandolo ad alta voce. Eroga la scossa schiacciando il tasto “shock”. Nessuno (tu compreso) deve essere a contatto con il paziente durante l’analisi e durante la scarica. Se il DAE ti dice subito che non c’è l’indicazione alla scarica devi effettuare la rianimazione cardiopolmonare per 2 minuti (circa 5 cicli di 30 compressioni e 2 insufflazioni). Se il DAE effettua la scarica, ricomincia subito la rianimazione cardiopolmonare per 2 minuti (circa 5 cicli di 30 compressioni e 2 insufflazioni). Dopo 2 minuti l’apparecchio ricomincerà ad analizzare il ritmo e ti dirà di non toccare il paziente: interrompi subito la RCP e fai allontanare tutti.
Continua così fino a quando:
la vittima riprende a respirare normalmente
arrivano i soccorsi sanitari
non ce la fai più.
QUINDI RIEPILOGANDO
Riassumendo: ricordati di eseguire nell’ordine la sequenza degli interventi: valuta la sicurezza ambientale, valuta se la vittima è cosciente; se non lo è chiedi a qualcuno di aiutarti; quindi guarda, ascolta e senti per 10 secondi se respira normalmente: se non respira normalmente fa’ chiamare il 118 e chiedi un DAE; se sei da solo allontanati per allertare il 118 e prendere un DAE se ne sei sprovvisto. Incomincia le manovre di RCP fino a quando non è disponibile il DAE; alterna 30 compressioni toraciche a 2 insufflazioni.
Appena possibile collega il DAE e avvia subito l’analisi attivando il DAE; ricordati che in questa fase nessuno deve toccare il paziente. Se ti viene consigliato lo shock, dai subito la scarica controllando che nessuno si avvicini al paziente. Subito dopo inizia la RCP per 2 minuti; al termine di 4/5 cicli di compressioni e insufflazioni riavvia l’analisi. Continua alternando 2 minuti RCP – analisi. Se sei tempestivo, utilizzando un DAE ed effettuando le manovre di rianimazione cardiopolmonare, puoi raggiungere il tuo obiettivo: far ripartire il cuore e salvare una persona.

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