CARDIOPATIA ISCHEMICA
La cardiopatia ischemica è una condizione patologica del cuore che compare quando c’è insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco. In condizioni normali, quando aumenta il lavoro muscolare si ha un aumento contemporaneo dell’afflusso di sangue ossigenato al cuore. Quando però le coronarie, i vasi che irrorano il muscolo cardiaco, non sono in grado di far fronte alle richieste di ossigeno dell’organo, si ha una sofferenza del tessuto al quale non arriva sangue a sufficienza.
La cardiopatia ischemica presenta manifestazioni cliniche differenti quali l’angina pectoris stabile e instabile e l’infarto del miocardio.
L’ostruzione improvvisa delle coronarie può condurre all’infarto miocardico con un elevato rischio di arresto circolatorio e decesso.
Nell’aterosclerosi, i lipidi, specie colesterolo, e altre sostanze si depositano sulla parete interna delle arterie formando le placche che riducono l'elasticità delle pareti vasali e, a seconda del volume, causano un restringimento progressivo del lume vasale fino a occluderlo completamente.
L’ischemia può causare l’insorgenza di aritmie in seguito all’alterazione di conduzione elettrica del cuore, compromettendone anche la funzionalità.
Le placche riducono l’integrità delle cellule endoteliali presenti sulla superficie interna dei vasi favorendo la formazione di trombi, che contribuiscono all’occlusione vasale e potrebbero anche staccarsi andando a ostruire vasi di calibro minore.
Tra le cause più frequenti di cardiopatia ischemiche troviamo le malattie coronariche croniche come angina, insufficienza cardiaca, ischemia silente.
Possono esserci dei fattori che predispongano alla cardiopatia ischemica quali: ipercolesterolemia, stress, diabete, obesità, sedentarietà, tabagismo, predisposizione genetica.
La cardiomiopatia ischemica, si manifesta con dolore e senso di pressione nella zona del torace. Il dolore parte dal braccio sinistro, causa sensazione di soffocamento in gola e potrebbe dare gli stessi sintomi di una indigestione portando quindi a nausea e vomito. Causa sensazioni di compressione e schiacciamento che possono alleviarsi con il riposo.
Oltre al dolore, altri sintomi sono: eccessiva sudorazione, mancanza di respiro durante l’attività fisica ma anche da sdraiati, affaticamento, perdita dei sensi, cardiopalmo, tosse.
I sintomi in genere durano meno di 20 minuti, possono essere scatenati dall'esercizio fisico e risolversi con la sua interruzione. Anche una forte emozione o un'arrabbiatura intensa possono scatenare la sintomatologia.
La mancanza d’irrorazione può coinvolgere un’area anche abbastanza estesa e l’attacco ischemico può essere transitorio o permanente, maggiore è la durata maggiore saranno i danni. Le conseguenze sono strettamente connesse ai fattori dalla quale dipendono: la durata dell’occlusione, estensione dell’area di tessuto cardiaco irrorata dal vaso occluso, la possibilità di formazione di un “circolo collaterale” di vasi vicini che potrebbe garantirne la sopravvivenza anche quando un vaso principale è occluso.
Maggiore sarà il tempo di mancata ossigenazione al tessuto, maggiori saranno i danni al tessuto stesso. Si passa quindi da un’ischemia transitoria e reversibile alla morte tissutale. Più estesa è l’area convolta più grave sarà l’ischemia e/o l’infarto.
Per prevenire altri fattori di rischio, è importante seguire uno stile di vita sano, smettere di fumare per quanti fumano, ridurre il consumo di alcolici, fare attività fisica, nutrirsi in modo corretto riducendo i grassi e preferendo cereali integrali, frutta e verdura.
E’ utile fare prevenzione, oltre a seguire stili di vita sani, seguire trattamenti farmacologici per chi è un soggetto ad alto rischio.
Tra i farmaci più utilizzati ci sono acido acetilsalicilico a basso dosaggio e antiaggreganti piastrinici per mantenere fluido il sangue, riducendo la possibilità di formazione di coaguli e, conseguentemente di trombosi. Utilizzati sono anche beta-bloccanti e ACE-inibitori, utilizzati per controllare i livelli di pressione arteriosa normalizzando inoltre la frequenza cardiaca.
Per avere una migliore terapia va formulata una corretta diagnosi; gli esami più eseguiti sono elettrocardiogramma, al fine di registrare l’attività elettrica del cuore evidenziandone aritmie o altre anomalie; scintigrafia miocardica eseguita con cyclette o tapis roulant per valutare l’ischemia da sforzo; coronarografia o angiografia coronarica per avere una visione strutturale delle coronarie attraverso l’uso di un mezzo di contrasto.
Le cure sono strettamente connesse alla manifestazione clinica della cardiopatia e si pongono come obiettivo il ripristino del flusso coronarico diretto al cuore.
Se ci sono precedenti di cardiopatia ischemica, si utilizzerà una terapia farmacologica più aggressiva, con calcioantagonisti, beta bloccanti, antiaggreganti piastrinici, al fine di controllare lo svilupparsi della malattia evitando recidive.
Queste terapie farmacologiche che vedono l’assunzione quotidiana di farmaci, non curano la malattia ma prevengono le manifestazioni.
Se la terapia non risulta efficace, potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente; si andrà ad eseguire una rivascolarizzazione tramite angioplastica coronarica oppure ad innestare un bypass coronarico. Con l’angioplastica si avrà l’inserimento di un palloncino nel lume del vaso coronarico associato ad uno stent metallico. Il palloncino verrà gonfiato in corrispondenza del restringimento presente nell’arteria migliorando il flusso sanguigno alle estremità del corpo e potrebbe anche eliminare sintomi ed l’ischemia. L’operazione di bypass prevede la disposizione di condotti venosi ed arteriosi, per creare una via alternativa che consenta al sangue di defluire mettendo in comunicazione la parte precedente e successiva alla stenosi.
Se si avranno peggioramenti fisici, si farà più fatica nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Se i sintomi anginosi non dovessero scomparire entro non più di mezz’ora, anzi dovessero peggiorare, può sintomo di un infarto miocardico. Infarto miocardico che richiede un intervento quanto più repentino possibile.
Aterosclerosi e malattie coronaro-cardiache sono ampiamente diffuse e predispongono alla cardiomiopatia ischemica, vanno quindi monitorati attentamente i soggetti che ne sono affetti, specie i soggetti ad alto rischio o che hanno predisposizione per familiarità con questa patologia.
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