DEFIBRILLATORI IN LUOGHI E MEZZI PUBBLICI

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L’accesso pubblico alla defibrillazione è un imprescindibile salvavita in caso di arresto cardiaco; le probabilità di sopravvivenza si riducono del 10% ad ogni minuto che passa dall’arresto, e dal settimo minuto diminuiscono le probabilità di riuscire a salvare la vittima senza gravi conseguenze.

I mezzi pubblici, con relative stazioni, porti e aereoporti, essendo aree con un innumerevole transito di persone hanno un’elevata probabilità che possano presentarsi eventi di arresti cardiaci in qualunque momento, ed è qui che entra in azione la vitale importanza della presenza dei defibrillatori, in quanto offrirebbero cardioprotezione a passeggeri, utenti e lavoratori del trasporto pubblico.

E’  fondamentale la  presenza dei defibrillatori in qualsiasi luogo, siano mezzi di trasporto o spazi di aggregazione, pubblici o privati.

Entro il 31 dicembre 2025, sarà obbligatoria la presenza dei defibrillatori su tutti i mezzi di trasporto, autobus, taxi, metropolitane, tram, treni e ferrovie, navi e traghetti e aerei, con relativi porti e stazioni, e tutti quei luoghi caratterizzati da un alto afflusso di persone.

L’installazione dei defibrillatori in mezzi e spazi pubblici, rende possibile l’utilizzo dello stesso tutti i giorni a qualsiasi ora assicurando copertura sul territorio e quindi cardioprotezione; ragion per cui un numero crescente di comuni ha deciso di installare defibrillatori all’aperto in aree e spazi pubblici.

Ampliando l’installazione dei defibrillatori in spazi e mezzi pubblici, si assicura l’accessibilità ai defibrillatori anche per tutti quei comuni e centri abitati minori che non sono dotati di servizi di pronto soccorso e/o pronto intervento.

La presenza dei defibrillatori anche nei mezzi delle forze dell’ordine è necessaria poiché  possono intervenire tempestivamente, sia in caso di una richiesta di soccorso che in caso di incidente, infatti solitamente sono i primi ad arrivare sui luoghi d’incidente.

La nuova legge prevede la progressiva diffusione ed obbligatorietà dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni presso le sedi delle pubbliche amministrazioni, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nei porti, a bordo dei mezzi di trasporto aerei, ferroviari, marittimi e della navigazione interna che effettuano tratte con percorrenza continuata, senza possibilità di fermate intermedie, della durata di almeno due ore. Prevista la presenza di defibrillatori anche presso i gestori di pubblici servizi e di servizi di trasporto extraurbano in concessione. Prevista l’installazione in uffici dove siano impiegati almeno 15 dipendenti e che abbiano servizi aperti al pubblico.

La legge prevede l’introduzione dell’insegnamento della rianimazione cardiopolmonare di base e di utilizzo del Dae (Defibrillatori Automatici Esterni) nelle scuole medie e superiori.

Per l’attuazione dei nuovi obblighi introdotti, come contributo dello Stato, la norma ha previsto risorse di 6 milioni di euro dal 2021 al 2025, anno entro il quale le strutture sono tenute ad adeguarsi.

Gli enti territoriali devono adeguarsi al fine di incentivare l’installazione dei defibrillatori, oltre che nei mezzi di trasporto, anche in centri commerciali, condomini, alberghi, discoteche e tutte le strutture aperte al pubblico.

Taxi, autobus, treni,  veicoli di proprietà con i quali ci spostiamo ogni giorno, si trovano continuamente coinvolti e bloccati nel traffico cittadino. Questo può rendere difficile ai servizi di emergenza di raggiungere la vittima di arresto cardiaco in meno di 10 minuti, ed ecco perché è importante la presenza di un defibrillatore nei mezzi di trasporto, in modo da garantire la tempestività nel soccorso e nella defibrillazione.

Statisticamente un 80% di arresti cardiaci avviene in ambiente non ospedaliero e il tasso di sopravvivenza è minore del 10% proprio per la mancanza presenza di un defibrillatore.

Grazie alla legge  1441 dello scorso luglio, a  poter usare i defibrillatori, oltre al personale medico sanitario, potranno essere anche coloro i quali non fanno parte della sopracitata categoria ma che abbiano ricevuto una formazione in merito all’utilizzo dei defibrillatori. In caso di mancanza di personale medico sanitario o persone che abbiano ricevuto specifica formazione, anche chi non possegga conoscenze base in merito all’utilizzo dei defibrillatori è autorizzato all’utilizzo dei defibrillatori.

Chiaramente, i soggetti che agiscano in situazioni di necessità prestando quindi soccorso ad una vittima di arresto cardiaco,  non sono imputabili per le loro azioni connesse all’uso del defibrillatore, grazie all’applicazione dell’articolo 54 del codice penale: “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”.

Chiunque potrà quindi intervenire e utilizzare il defibrillatore, seguendo le indicazioni che l’apparecchiatura darà al soccorritore in modalità automatica.

Per facilitare i soccorsi, è prevista la mappatura delle apparecchiature presenti sul territorio. Ci saranno delle apposite app che ne consentiranno la mappatura in tutta Italia in modalità costante e aggiornata per sapere dove sono collocati esattamente i defibrillatori. La mappatura e la relativa localizzazione degli apparecchi, sarà inviata anche ad ogni centrale del 118.

Ogni defibrillatore deve essere collocato in un’apposita teca con cartello segnaletico ben visibile, che ne indichi la presenza, e il posizionamento.

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