DISSEZIONE AORTICA

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La dissezione, o dissecazione, aortica è causa di dolore toracico acuto; non è frequente ma rappresenta grave severità in merito al quadro clinico.

L’aorta, nasce nel ventricolo sinistro del cuore; una parte tende ad andare verso l’alto ed è detta aorta ascendete (da questa nascono le coronarie che portano il sangue al cuore), tende poi a curvarsi prendendo il nome di arto aortico dal quale nascono i vasi che portano il sangue a cranio ed arti superiori, tenderà poi a scendere prendendo il nome di aorta toracica discendente che entra nell’addome prendendo il nome di aorta addominale e tenderà a fornire il sangue a stomaco, fegato, intestino, reni  ecc, terminerà nel bacino dove si dividerà in due arterie che andranno a fornire il sangue agli arti inferiori.

La dissecazione aortica, è la rottura delle pareti dell’aorta, principale vaso sanguigno arterioso che collega cuore ed apparati del nostro corpo.

L’arteria è formata da 3 strati, denominati tonache, che prendono il nome di intima, media ed avventizia; l’intima sarà il più interno mentre l’avventizia la più esterna, come si può dedurre dai loro nomi.

Potrebbe verificarsi, in determinate condizioni, la lacerazione dell’intima, lo strato più interno, che comporterà conseguentemente la lesione del vaso. Il sangue andrà in queste lamine creando un ‘falso lume’.

Predisponente alla dissecazione può essere l’aneurisma aortico, che vede la dilatazione del vaso come conseguenza a condizioni patologiche, come per esempio l’ipertensione arteriosa. L’aneurisma può riguardare qualsiasi segmento aortico e in base alle sue dimensioni vedrà la necessità di un intervento correttivo al fine di evitare possibili lacerazioni e rotture.

Le conseguenze della dissezione aortica includono rottura del vaso con decesso in breve tempo per shock come conseguenza dell’emorragia interna, alla formazione di ostruzioni per via del falso lume che causeranno ischemie di grandi entità nell’organismo (cervello, organi addominali tra cui intestino, fegato, reni, arti superiori o inferiori) a causa dell’occlusione delle arterie che dall’aorta portano il sangue agli organi appena citati.

La dissezione aortica è alquanto pericolosa ma colpisce circa 4 soggetti su 100000.

Ad esserne maggiormente colpiti sono gli uomini tra i 40 e i 70 anni, ma non è detto che non possano esserne colpiti anche i soggetti giovani.

A rischiare maggiormente sono quanti affetti da patologie del tessuto connettivo, come la sindrome di Marfan, che causa problemi muscoloscheletrici, oculari, cardiaci e in alcuni casi anche neurologici.

In casi rari la dissezione dell’aorta sarà causa di complicanze durante interventi cardiovascolari come per angioplastiche, coronarografie, ecc.

I sintomi della dissezione aortica

Il sintomo tipico della dissezione aortica è un dolore toracico molto intenso, che viene descritto come una pugnalata; viene avvertito posteriormente e tende a spostarsi. Potrà esserci affanno quando nella dissecazione aortica sarà coinvolta la valvola aortica, e si avranno sintomi neurologici quando saranno coinvolte le arterie che portano il sangue al cervello.

Si avrà dolore lombare e/o addominale quando la dissezione coinvolge la porzione addominale dell’aorta, ci sarà la presenza di dolore articolare che coinvolgerà gli arti inferiori, si avrà pallore e difficoltà motoria quando non riceveranno sangue a sufficienza.

Tra i sintomi potrebbero manifestarsi il collasso cardiocircolatorio e l’arresto cardiaco.

Per la diagnosi andrebbero eseguite inizialmente, ECG, esami ematochimici, RX torace ed ecocardiogramma. Mediante questi esami si arriverà a diagnosi di dissecazione aortica e permetteranno di escludere infarto miocardico e altre cause di dolore toracico.

Può capitare che l’ecocardiogramma segnali elementi sospetti quali: aorta ascendente dilatata, severo rigurgito della valvola aortica, presenza di versamento pericardico, ovvero di sangue in quello spazio tra il cuore e la membrana, il pericardio, che lo avvolge; e più raramente arrivare alla diagnosi se dovessero  visualizzarsi segni di rottura dell’aorta ascendente.

La tecnica principale sia per una corretta diagnosi che per stabilire le terapie è l’angio-tac con contrasto, al fine di osservare meglio l’aorta toracica e l’aorta addominale e le rispettive diramazioni, la sede di rottura, il tratto coinvolto e l’eventuale interessamento di specifiche diramazioni e controlli post trattamento.

Potrebbe capitare che a far stabilire una diagnosi sia la coronarografia in quanto questi pazienti avranno alterazione dell’ECG che sono solite presentarsi in caso di infarto miocardico si vedrà inoltre il coinvolgimento delle origini delle coronarie nella dissezione, determineranno occlusione e di conseguenza infarto miocardico.

Sarà necessario quindi eseguire l’aortografia con contrasto nell’aorta che renderà visibile la presenza di falso lume e renderà possibile stabilire la corretta diagnosi.

Trattamento farmacologico

Inizialmente verranno somministrati farmaci per sopportare il dolore e per la regolazione della pressione se dovesse essere troppo alta. 

Se si avranno pazienti vittime di collasso circolatorio e arresto cardiaco si dovrà ricorrere alla rianimazione e all’intubazione con supporto di farmaci come l’adrenalina.

Andrebbe eseguito un intervento, specie se per le dissezioni dette di tipo A che coinvolgono l’aorta ascendente e l’arco aortico e vanno operate con la massima urgenza

Per le dissezioni di tipo B, che coinvolgeranno l’aorta discendente, i rischi di rottura saranno minori.

Si ricorrerà ad intervento chirurgico per sostituite la porzione di aorta danneggiata con un tubo realizzato con materiali biocompatibili; se la valvola aortica è coinvolta andrà riparata e/o sostituita con una protesi

Potrebbe essere eseguito un intervento di rimpianto delle arterie coronarie; gli interventi più complessi sono quelli che vedono il coinvolgimento dell’arco aortico in quanto qui nascono le arterie per l’irrorazione celebrale.

Considerato l’elevato rischio per la sopravvivenza di chi è colpito da questa patologia, la prevenzione è da considerarsi più che fondamentale.

La prognosi è da considerarsi buona, in quei pazienti che hanno aorta con dilatazione che richiede correzione chirurgica, se non ci saranno complicanze peri o post-operatorie.

Nei pazienti con aorta ascendente dilatata che non richiede intervento, andrà monitorata la pressione arteriosa, sarà necessario assumere beta bloccanti ed eseguire annualmente elettrocardiogramma al fine di valutare l’entità della dilatazione e verificare la stabilità o l’aumento.

                                                                      

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