Il defibrillatore sottocutaneo: un nuovo alleato per il cuore degli atleti
I casi di Edoardo Bove e Christian Eriksen hanno reso noto un dispositivo medico che fino a qualche anno fa era sconosciuto al ‘grande pubblico’: il defibrillatore sottocutaneo impiantabile (ICD). Questo apparecchio, sempre più utilizzato in ambito cardiologico, rappresenta una vera e propria rivoluzione nella prevenzione dell'arresto cardiaco improvviso.
Cos'è un defibrillatore sottocutaneo?
Il defibrillatore sottocutaneo è un dispositivo elettronico, le cui dimensioni sono circa quelle di un telefono cellulare, che viene impiantato sotto la pelle toracica solitamente nella parte laterale sinistra, sotto l'ascella.
La sua funzione principale è monitorare costantemente l'attività elettrica del cuore. Nel caso in cui dovesse rilevare un’aritmia pericolosa, come una fibrillazione ventricolare, erogherà una scarica elettrica tramite l’elettrodo per ripristinare il regolare ritmo del cuore.
Perché è stato impiantato a Bove ed Eriksen?
Sia Bove che Eriksen hanno subito un episodio di tachicardia ventricolare, un'aritmia che può degenerare in fibrillazione ventricolare e causare un arresto cardiaco. L'impianto del defibrillatore è stato quindi considerato la scelta più sicura per prevenire futuri episodi e proteggere la vita dei due calciatori.
Quali sono le implicazioni per gli atleti?
L'impianto di un defibrillatore ha delle importanti implicazioni per la vita di un atleta.
Se da un lato offre una protezione fondamentale contro l'arresto cardiaco improvviso, tra le principali cause di morte improvvisa negli sportivi, dall'altro pone delle limitazioni all'attività sportiva, specie se a livello agonistico.
In Italia, secondo le normative vigenti , non è consentito ai calciatori con un defibrillatore impiantato di praticare attività agonistica. In altri paesi come Danimarca e Inghilterra, essendo le regole più flessibili, è possibile per gli atleti tornare a giocare, osservando determinate condizioni.
Il futuro del defibrillatore sottocutaneo nello sport
I casi di Bove ed Eriksen hanno aperto un importante dibattito sulla sicurezza degli atleti e sulla necessità di creare omogeneità per le normative a livello internazionale. È fondamentale trovare un equilibrio tra la tutela della salute degli atleti e il loro diritto a continuare a praticare lo sport che amano.
Si prevede che nei prossimi anni il defibrillatore sottocutaneo diventerà sempre più diffuso, non solo tra gli atleti, ma anche nel resto della popolazione a rischio di aritmie cardiache. Le continue innovazioni tecnologiche renderanno questo dispositivo sempre più piccolo, efficiente e sicuro.
Conclusioni
Il defibrillatore sottocutaneo rappresenta una speranza per molti pazienti affetti da aritmie cardiache. Grazie a questo dispositivo, è possibile prevenire l'arresto cardiaco improvviso salvando così molte vite. Tuttavia, sono ancora necessari ulteriori studi e ricerche per comprendere appieno le implicazioni di questo dispositivo sulla vita degli atleti e per definire delle linee guida chiare e condivise.
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