LE MALATTIE CARDIACHE STRUTTURALI
Le malattie cardiache strutturali sono anomalie delle valvole cardiache che sfuggono alla diagnosi a causa di sintomi che aumentano con l’età come affaticamento, affanno e difficoltà nel salire le scale.
Il nome di questa malattia, pare spaventare di meno rispetto alle altre in quanto la parola strutturale non fa pensare ad un pericolo immediato.
Non bisogna però sottovalutare la loro gravità, in quanto le malattie cardiache strutturali colpiscono il 12% circa della popolazione over 65.
Cosa sono le Malattie Cardiache Strutturali (SHD)
Le malattie cardiache strutturali sono patologie cronico-degenerative a livello cardiaco, caratterizzate da alterazioni della struttura del cuore e di cui fanno parte anche le malattie valvolari, come stenosi aortica, rigurgito mitralico e tricuspidale.
Sono riconducibili a declino funzionale e ad invecchiamento della popolazione, richiedono la sostituzione delle valvole cardiache a seguito di un deterioramento delle stesse e della progressiva usura del muscolo cardiaco. Questi interventi riparatori o sostitutivi delle valvole sono necessari in quanto le valvole deteriorate, se non trattate, rappresentano un tasso di mortalità del 90% dei casi a 5 anni dalla loro diagnosi.
Come diagnosticare i difetti cardiaci strutturali
Le patologie valvolari possono sfuggire alla diagnosi in quanto molti sintomi sono aspecifici; sintomi che si manifesteranno con il progredire della malattia.
Per la diagnosi però sarebbe sufficiente l’auscultazione del muscolo cardiaco al fine di rilevare anomalie e procedere con controlli ed esami più approfonditi per poter avere un quadro diagnostico corretto e completo.
I sintomi saranno: battito cardiaco irregolare, attacco ischemico transitorio, coronaropatia, dolore al petto, gonfiore agli arti inferiori, ipertensione, vertigini o svenimento, affanno e affaticamento, disfunzione renale.
In età adulta sarà più difficile riuscire a rilevare cardiopatia strutturale. Sarà possibile diagnosticarla con ecocardiogramma e risonanza magnetica cardiaca, radiografia toracica ed elettrocardiogramma che serviranno per osservare la forma del cuore e valutare il ritmo del muscolo cardiaco.
Si ricorrerà a cateterizzazione per identificare i punti in cui i vasi sanguigni sono bloccati o ristretti.
Trattamenti e prevenzione
Al paziente, non verrà prescritto alcun trattamento per la malattia cardiaca strutturale ma si ricorrerà a test volti al monitoraggio del disturbo.
Potrebbe essere necessario ricorrere a trattamenti nei casi gravi quali: sostituzione della valvola, trapianto di cuore o intervento chirurgico a cuore aperto.
In ambito della prevenzione, se il disturbo cardiaco strutturale dovesse manifestarsi dopo la nascita, si mirerà a prevenire aterosclerosi e ostruzione delle arterie, seguendo stili alimentari sani, facendo regolarmente attività fisica e seguendo trattamenti farmacologi volti alla gestione dell’ipertensione.