RIFORMA DELLO SPORT; DECRETO LEGISLATIVO 5 ottobre 2022, n. 163

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L’entrata in vigore della nuova riforma dello sport è prevista per oggi 1° Luglio 2023.

La riforma presenta, tra le novità più attese, l’esenzione da costi e adempimenti per i collaboratori che abbiano compensi inferiori a 5 mila euro; ma sono previsti anche nuovi parametri distintivi tra grandi e piccole realtà sportive.

Tra gli obiettivi principali della riforma c’è il voler garantire maggiori tutele ed assistenze ai lavoratori dell’ambito sportivo; ma vi è anche l’esigenza di riduzione e semplificazione degli adempimenti a carico del mondo dello sport, di associazioni e società dilettantistiche.

Si punta al riconoscimento di agevolazioni adeguate per chi ne ha diritto con lo scopo di azzerare l’evasione fiscale e previdenziale.

È una riforma rivolta a tutte quelle categorie di lavoratori che ruotano attorno alle attività sportive e alla loro completa riuscita, quindi a: atleti; allenatori; istruttori; direttori tecnici e sportivi; preparatori atletici; custodi; receptionist; addetti alle pulizie, ecc.

Di seguito vediamo le maggiori novità.

-        Tipologie di collaborazione sportiva

Con l’introduzione di questa riforma si avranno due categorie: lavoro sportivo e volontariato.

A proposito del volontariato, anche se svolto gratuitamente, ci dovranno essere assicurazioni circa la responsabilità civile verso i terzi. Potranno essere riconosciuti però rimborsi e spese come vitto e alloggio ma solo nei casi in cui il volontariato non sia stato svolto nei comuni di residenza.

Il lavoro sportivo si dividerà in tre categorie: subordinato; autonomo, sia occasionale sia con partita iva e di tipo co.co.co.

A seconda del contratto, vi saranno diverse tutele che andranno da previdenza a malattia ed infortunio a disoccupazione naspi.

In ambito dilettantistico, si parlerà di contratto di lavoro autonomo nella forma di co.co.co. quando il rapporto di lavoro non si estenderà oltre le 18 ore settimanali, la partecipazione a manifestazioni sportive non è inclusa.

Il contratto a termine per i lavoratori dello sport deve avere una durata di 5 anni ma potrà essere seguito da contratti a tempo determinato.

Per coloro che lavorano in ambito amministrativo, saranno applicati tutti i trattamenti riservati ai tipi di collaborazioni coordinate e continuative sportive.

-        Assicurazione ed infortunio

Nella riforma, sono state introdotte tutele per i lavoratori dell’ambito sportivo che dovranno essere assicurati contro infortuni sul lavoro e malattie professionali.

Anche i volontari potranno usufruire della copertura assicurativa.

-        Comunicazione ai centri per l’impiego

Con la nuova riforma si dovrà inoltre comunicare ai centri per l’impiego il tipo di lavoro che si andrà ad instaurare, sia esso d tipo autonomo, subordinato, continuativo o coordinato.

La comunicazione deve essere effettuata al Registro telematico delle attività sportive dilettantistiche da parte dell’associazione o della società destinataria delle prestazioni sportive.

Qualora non ci dovessero essere le suddette comunicazioni, s’ incapperà in sanzioni.

-        Esenzioni al di sotto dei 5mila euro

Tra i punti più importanti della riforma, come già anticipato, vi è l’esenzione da costi e adempimenti per i lavoratori sportivi con compensi fino a 5mila euro.

Il decreto andrà ad agevolare quanti lavorano in modo sporadico per il settore sportivo.

-        Grandi e piccole realtà

Con la nuova riforma vi saranno differenze circa la natura e la grandezza delle attività, grazie all’utilizzo di precisi parametri.

Ci saranno distinzioni anche tra settore dilettantistico, che potrà usufruire di maggiori agevolazioni fiscali, e professionistico.

La nuova riforma inoltre si amplierà alle figure professionali di lavoratori che svolgono mansioni strettamente collegate allo svolgimento di attività sportiva, escludendo però i lavori amministrativo-gestionali.

Con questa riforma, per i contribuenti che superano i 5 mila euro annui, scatterà l’obbligo di contribuzione INPS con l’aliquota fissata al 25 % per:

i dilettanti titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa e coloro che svolgono prestazioni autonome.

Sia nel primo che nel secondo vi saranno aliquote aggiuntive per gli iscritti alla Gestione Separata INPS al fine di coprire malattia, maternità, disoccupazione, eccetera.

Vengono stabilite inoltre applicazioni di contributi previdenziali solo per le eccedenze d’importo di 5.000 euro del compenso e una riduzione del 50 % dell’imponibile previdenziale fino al 31 dicembre 2027.

Si avrà quindi una riduzione della base imponibile e quindi delle prestazioni pensionistiche. Tali prestazioni saranno riconosciute solamente sugli importi effettivamente versati.

La riduzione non sarà applicabile alle aliquote aggiuntive destinate a maternità, assegni per il nucleo familiare, degenza ospedaliera, malattia, congedo parentale o alla disoccupazione.

Per quanto riguarda il fisco, nell’area del dilettantismo l’imposizione fiscale è applicata solamente alla parte eccedente 15.000 euro annui, ossia 5.000 euro in più rispetto a prima, mentre al di sotto questa franchigia non sono previsti adempimenti.

Tale franchigia sarà applicabile anche negli ambiti del professionismo e quindi:

agli atleti under 23 per gli sport di squadra;

a società sportive professionistiche con fatturato nella stagione sportiva precedente inferiore a 5 milioni di euro.

Gli importi erogati al raggiungimento di risultati sportivi non andranno a costituire reddito ma vi sarà una ritenuta del 20%.

DI SEGUITO LINK PER I DECRETI:

DECRETO LEGISLATIVO 5 ottobre 2022, n. 163

DLGS 28 febbraio 2021 n36

DLGS 28 febbraio 2021 n39

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