TAMPONAMENTO CARDIACO

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Il tamponamento cardiaco, è una raccolta di liquido nel cavo pericardico che circonda il cuore e che interferisce con le sue funzionalità di pompa; determinerà una compressione meccanica sul cuore tale da ostacolarne il riempimento e determinare acutamente significative alterazioni emodinamiche potenzialmente fatali.

A causa della riduzione delle disponibilità di ossigeno, sarà necessario intervenire tempestivamente onde evitare che il paziente entri in stato di shock.

Ad essere maggiormente colpiti dal tamponamento cardiaco sono gli uomini tra i 20 e 50 anni, ma potrebbe colpire anche le donne.

A causare il tamponamento potrebbero essere: pericarditi, lupus eritematoso sistemico, infiammazioni dei vasi sanguigni, tumori, miocarditi, interventi cardiologici, rottura di aneurisma aortico o coronarico, radioterapia e alcuni trattamenti farmacologici.

Il tamponamento cardiaco a seconda di durata e manifestazione potrà essere classificato in acuto, sub-acuto e cronico.

Il tamponamento cardiaco acuto è scatenato da dissecazione aortica, traumi, complicanze dovute all’impianto di pacemaker o cateteri cardiaci; si manifesterà improvvisamente e causerà dispnea e dolori toracici. Proprio a causa di questa sua manifestazione improvvisa, sarà molto pericoloso e sarà richiesto il drenaggio pericardico.

Il tamponamento cardiaco sub-acuto, è causato da neoplasie, uremia o pericardite idiopatica. Sarà asintomatico e verrà rilevato in esami di routine.

Il tamponamento cardiaco cronico vedrà il liquido accumularsi lentamente come conseguenza di processi infiammatori.

Il tamponamento cardiaco sub-acuto può essere asintomatico, nelle forme più acute si avranno: difficoltà respiratorie, dolore al torace, vertigini, cardiopalmo, cianosi, edema polmonare, pressione bassa.

Sarà comune, quando si ha tamponamento cardiaco, avere riduzione della pressione sistolica durante l’inspirazione a causa dell’aumento dell’apporto sanguigno nei vasi polmonari, fino ad avere la totale scomparsa di polso.

Tra i sintomi, quelli definiti triade di Beck valgono anche come diagnosi e sono: percezione attenuata dei toni cardiaci, la riduzione della pressione arteriosa e l’aumento della pressione venosa centrale. Sintomi che saranno conseguenza delle quantità di liquido che si accumula fino a comprimere le camere cardiache; si avrà la compromissione delle capacità di riempimento del cuore e porterà a gravi complicazioni.

Complicazioni che potrebbero manifestarsi con sintomi quali: aumento della pressione pericardica, riduzione della pressione arteriosa sistolica e delle pulsazioni durante l’inspirazione, pressione bassa.

Come già detto in precedenza, la prima cosa che può essere presa in considerazione come diagnosi saranno i sintomi della triade di Beck; sintomi che però potrebbero anche non presentarsi contemporaneamente.

Altri strumenti utili ad avere una diagnosi completa saranno:

L’elettrocardiogramma che permettere di individuare l’abbassamento dei voltaggi e il battito cardiaco, alterato dal tamponamento cardiaco;

l’ecocardiogramma per valutare la velocità aortica e quella mitralica che diminuirà a causa del tamponamento cardiaco e la velocità dei flussi tricuspidali e polmonari che invece aumenterà;

l’eco-fast che permetterà di valutare la presenza di liquido nel sacco pericardico;

la radiografia toracica permetterà di osservare l’ingrandimento dell’ombra cardiaca conseguenza del versamento pericardico;

il cateterismo cardiaco, che permetterà di misurare a pressione atriale;

l’angiografia coronarica permetterà di monitorare il flusso di sangue nei vasi sanguigni.

Il tamponamento cardiaco, richiederà un tempestivo intervento; andrà somministrato ossigeno per evitare lo shock e poi si procederà all’intervento di rimozione del liquido in eccesso tramite pericardiocentesi.

Pericardiocentesi che non viene utilizzata se il tamponamento è a bassa pressione; nei casi più gravi invece, non sarà sufficiente e si dovrà ricorrere a specifiche procedure di drenaggio.

Procedure di drenaggio che sarà di tipo coperto quando si procederà per via chirurgica tramite incisione o toracoscopia, o percutanea tramite catetere o palloncino. Verrà rimossa una piccola porzione di pericardio che sarà efficace qualora dovessero esserci sangue o coaguli. Tale procedura consentirà di lasciare aperta la ferita permettendo la somministrazione di farmaci nello spazio pericardico.

Sarà di tipo aperto invece quando si potrà rimuovere completamente il liquido accendendo direttamente sul tessuto.

La toracotomia tramite incisione del sacco pericardico, o la creazione di una finestra pericardica sottoxifoidale, saranno i trattamenti da adattare quando si ha una diagnosi certa ed un elevato pericolo.

Bisognerà però anche intervenire sulle cause che hanno portato al tamponamento cardiaco, che è per l’appunto conseguenza di numerose patologie e/o eventi cardiaci.

                                                                             

                                                                  

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